Era don Carlo del cinema. Per tutti. Aveva un carattere dolcissimo, un tono di voce quasi flautato, un fisico atletico, due mani (come i piedi) grandi e gli occhi di un azzurro chiaro, forse più celesti che azzurri, una rarità. Diceva continuamente di avere, però, un occhio pigro e parlava del suo disallineamento dell’asse visivo